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La tecnica di semina è sempre più o meno la stessa, tranne per quanto riguarda alcuni aspetti per i semi molto piccoli (per questo, vedere la sezione dedicata a questo tipo di semina qui) o per semi molto grandi e ancora per qualche rara eccezione. Qui sotto sono illustrate diversi aspetti generali, dalla preparazione dei semi fino al primo trapianto dopo la germinazione.

Durata dei semi e la messa a mollo

I semi non duraturi sono spesso la causa di un fallimento al momento della semina.
I semi possono essere morti perchè non fecondati durante il processo naturale o perchè sono troppo vecchi o perchè sono stati mal conservati prima della semina.
Occorre sapere che anche la durata di vita di un seme è molto variabile, dipende dalla specie e dalla tecnica di conservazione. Alcuni semi hanno una durata di vita molto breve (es: Cacaoyer - alcuni giorni) altri di molti anni (es: Baobab - 10 anni circa). Non è la dimensione del seme che determina la sua durata di vita.
Si può verificare la durata della vita di un gruppo di semi realizzando la messa a mollo che è molto spesso consigliata prima della semina, eccetto per i semi troppo fini per il quale sarebbe difficile seminare una volta che questi sono bagnati (per questo, vedere la sezione dedicata a questo tipo di semina qui).
È importante controllare la durata della vita dei semi, ma non sempre è possibile, ad esempio per i semi troppo leggeri o piccoli o per alcune specie i cui semi ancora freschi galleggiano naturalmente (sono spesso trasportati dai corsi d'acqua nel loro ambiente naturale).
Mettere i semi in un boccale riempito d'acqua tiepida, 30°C circa, e lasciarli a mollo fino a che colino in fondo al recipiente. Possono scendere immediatamente, ma anche lentamente o impiegarci fino a molte ore.
Per i semi medi e grossi, dopo un'attesa di qualche ora, scendono sul fondo quelli che sono vivi invece quelli morti galleggiano. Attenzione! può essere anche che alcuni semi ancora vivi galleggino. In questo caso allora è bene separare quelli che galleggiano da quelli che colano sul fondo e seminarli separatamente
Si possono lasciare a mollo i semi anche per 12-24h, ma più i semi sono piccoli meno occorre lasciarli a mollo per lungo tempo.
Un vantaggio importante della messa a mollo è che evita il problema di un'umidificazione incompleta del seme, viceversa in una semina senza messa a mollo potrà aumentare la percentuale di germinazione più debole.
Dopo la messa a mollo, si recuperano i semi (attraverso un setaccio se sono piccoli) e cominciare la semina vera e propria.

Il recipiente

FABBRICAZIONE di una MINI-SERRA "ARTIGIANALE"


- Le due parti di "A" sono attaccate con adesivo tipo Pattex.
- La parte "B" è coperta esteriormente da un foglio di alluminio.
- Non dimenticare di fare dei buchi per far fuoriuscire l'acqua nella parte "B"

La scelta del recipiente per la semina dipende da molti fattori, come la quantità di semi da seminare (migliaia di semi o pochi), la dimensione dei semi, il periodo che deve trascorrere tra la prima germogliatura ed il trapianto, ecc... Occorre dunque riflettere bene per decidere se fare crescere per un periodo di tempo più o meno lungo i semi spuntati o ripiantarli in un altro ambiente. La scelta può essere fatta secondo il proprio modo di lavorare o i propri mezzi di coltivazione.
- Una regola generalmente ammessa vuole che più i semi sono grandi più il volume disponibile deve essere grande: per principio non si fa germinare una noce di cocco in un ditale per cucire!
- Generalmente è meglio non disturbare troppo le giovani piante dunque prevedere un minimo di volume di terra affinché la pianta possa sviluppare una quantità sufficiente di radici fino al prossimo trapianto.
- Prevedere in media una profondità minima uguale a 10 volte lo spessore del seme.
- Per le semine non è obbligatorio utilizzare materiale sofisticato, secondo il tipo di seme può essere benissimo utilizzato un vasetto di yogurt, una scatola di sardine, un recipiente in plastica utilizzato per i pasti rapidi, il fondo di una bottiglia di plastica la cui cima tagliata può servire a creare una mini serra, ecc... Ognuno è libero di scegliere quale recipiente usare in funzione al numero dei semi da seminare secondo la specie, la dimensione, la profondità necessaria per lo sviluppo delle radici, ecc..
- Praticamente in tutti i casi, è molto importante fare attenzione che il recipiente sia bucato in fondo in modo da lasciare colare l'eccesso d'acqua. Nella parte laterale bassa è necessario anche fare alcuni fori nel caso in cui quelli sul fondo si otturino o che il fondo sia troppo "incollato" alla superficie sulla quale è posta la semina.
- I vasi da semina venduti in commercio sono soprattutto utili quando si vuole seminare molti semi di una stessa specie o di specie simili, ma occorre evitare di seminare in uno stesso vaso le specie che non hanno lo stesso ritmo di crescita, lo stesso sviluppo o annaffiature diverse.

Substrato

Si trova in commercio ed è chiamato "terriccio per la semina" ma non è obbligatorio acquistarlo per effettuare le proprie semine.
- Il substrato deve essere secco affinché l'ossigeno possa ben penetrare e i semi non marciscano facilmente.
- Il miscuglio (terra di giardino + sabbia grezza) in volumi uguali è completamente adatto per la maggior parte delle semine.

Riempire il recipiente

Il recipiente deve essere riempito ma non troppo, in modo da lasciare il posto per:
- Lo spessore dei semi
- Lo spessore dello strato superiore che ricopre i semi.
- L'altezza necessaria allo sviluppo della piantina al momento della germinazione.
- Se un coperchio è messo, l'altezza necessaria allo sviluppo delle prime foglie fino all'eventuale momento di togliere il coperchio.
- Distribuire il sostrato in maniera omogenea
- Pigiare leggermente e spianare con un oggetto piatto per esempio un fondo di bicchiere, scatola di fiammiferi, lama di coltello ecc. per potere mettere successivamente i semi in modo regolare.

Sistemazione dei semi

I semi saranno distribuiti in maniera omogenea, possibilmente a distanza regolare l'uno dall'altro.
- Distanza consigliata tra due semi: minimo da 3 a 6 volte la dimensione del seme.
- Per i semi troppo piccoli o "in polvere", vedere la sezione dedicata a questo tipo di semina.
- La posizione o l'orientamento del seme nello spazio non ha generalmente un effetto maggiore sulla germinazione, la natura fa bene le cose. Tuttavia se constatate che il seme ha tendenza a prendere una posizione piuttosto che un'altra, perché no...

Copertura dei semi

Nella maggior parte dei casi è necessario coprire i semi con della terra.
- Spessore consigliato per la copertura: da 1 a 1,5 volte la dimensione del seme
- Premere leggermente per evitare le "bolle" intorno ai semi.
- Per i semi troppo piccoli o "in polvere" (cactus, Kalenchoes, ecc.), vedere la sezione dedicata a questo tipo di semina.

Umidificazione del substrato

Questo punto è molto importante poiché un'umidificazione mal fatta può compromettere una semina. L'acqua non deve essere né troppo fredda né troppo calda (30°C è una buona temperatura).
L'umidificazione del substrato può farsi sia prima della sistemazione dei semi sia una volta che i semi sono stati ricoperti:
1 Prima della sistemazione dei semi:
Si fa in questa maniera quando i semi sono troppo leggeri o troppo piccoli per cui ci può essere il rischio di spostamento dei semi al momento dell'innaffiamento o dell'umidificazione. In questo caso il substrato può essere innaffiato prima d'averlo compresso e spianato oppure ben inumidito attraverso la messa a mollo. Successivamente dopo aver sistemato e ricoperto i semi è necessario completare l'umidificazione con della vaporizzazione di acqua sul substrato aggiunto.
2 Dopo aver sistemato e ricoperto i semi: È il caso generale quando i semi sono sufficientemente pesanti per restare al posto durante questa operazione. In questo caso è possibile agire in almeno due maniere: l'innaffiamento a pioggia o la messa a mollo del recipiente in un bagno d'acqua.
- L'innaffiamento a pioggia è più rapido ma più delicato a farsi e anche più aleatorio perché la ripartizione dell'acqua non è sistematicamente omogenea. Ma permette in certi casi, per esempio quando non si desidera che la totalità del volume del sostrato sia inumidito, di controllare il tasso d'umidità del sostrato dosando l'acqua.
- L'innaffiamento attraverso la messa a mollo è facile da eseguirsi: basta mettere il recipiente in un bagno d'acqua alto al massimo come la profondità del substrato (questo per evitare di sommergere in acqua la semina). Dopo che l'acqua sale fino alla superficie del substrato (cambia "colore"), occorre lasciar scolare il tutto per almeno alcuni minuti, o ancora meglio per una o due ore. In questo caso si può inclinare leggermente una parte del recipiente per favorire la scolatura d'acqua in eccesso. È importante lasciare ben scolare per non avere un eccesso d'umidità nel substrato.

Un consiglio che può rivelarsi a volte utile : aggiungo spesso un po'di detersivo per piatti nell'acqua piuttosto che ricorrere a trattamenti chimici o altri trattamenti che sterilizzano il sostrato,non lo consiglio.

Imballaggio della semina

Una volta che il substrato è inumidito e i semi seminati, è consigliato coprire il tutto con una pellicola di plastica o con un coperchio ermetico finché i semi non germineranno.
Questo per varie ragioni:
- Permette di evitare d'innaffiare la semina diminuendo quindi il lavoro.
- Permette di minimizzare i rischi di danneggiare le piantine non ancora forti attraverso un innaffiamento relativamente delicato.
- Favorisce la germinazione in questa mini serra così creata grazie ad un'umidità ed una temperatura omogenee.
- Evita le correnti d'aria che rischiano di raffreddare improvvisamente la superficie e compromettere così il successo della semina.
È preferibile scegliere una copertura trasparente per poter controllare la germinazione senza aprire.
Si può anche mettere tutta la semina in un sacco di plastica chiusa, ma attenzione a sgocciolarlo bene prima.

Innaffiature dopo la semina

Alcuni preferiscono non coprire le semine per varie ragioni (ossigenazione del substrato, risciacquatura necessaria dei semi a causa della pioggia, ecc..):
probabilmente non hanno completamente torto, ma i rischi di dimenticanza d'innaffiare, o in eccesso o in modo insufficiente, di drenaggio del substrato tra due annaffiature ed altri rischi non sono da scartare...

Temperatura della semina fino alla germinazione

Questo punto è certamente uno dei più importanti, purtroppo molto spesso trascurarlo causa il fallimento della semina nella maggior parte dei casi!
Una temperatura media determinerà sia il tasso di germinazione sia la rapidità della crescita della semina.
È importante capir bene che le piante tropicali non germinano esattamente nelle stesse condizioni di temperatura delle piante di paesi temperati.
Cosa si intende per "temperatura media?”: si tratta della media tra la temperatura massima durante il giorno e la temperatura minima durante la notte.
Questa temperatura media varia secondo le specie, alcune riescono bene a germinare a 24°C di media, altre germinano con almeno 28°C di media. Per ottenere i migliori risultati con la grande maggioranza delle specie tropicali, l'ideale è circa 28°C.
La differenza di temperatura tra il giorno e la notte può essere, come spesso in paesi tropicale, circa di 10°C.
ESEMPIO: Temperatura minima la notte 23°C + temperatura massima il giorno 33°C = temperatura 28°C di media
Attenzione a non far cuocere i semi con temperature medie eccessive (40°C o più) perché si può compromettere la crescita della maggior parte delle specie.
Per un migliore successo è dunque importante controllare che la temperatura dell’ambiente sia il più vicino possibile alla semina.
Per questo si può mettere vicino:
- Un termometro d'ambiente che dia i livelli di minima e massima
- Un termostato che accenderà il vostro eventuale riscaldamento elettrico integrato quando la temperatura scelta non sarà ancora raggiunta: di questi termostati se ne trovano a buon mercato, meno di 10 euro nei negozi per il giardinaggio o nei negozi di ferramenta, (vedere fotografie qui sotto).


Termometro che dà la massima ed la minima quotidiana


Termostato che collegato ad un riscaldamento elettrico permette di controllare la temperatura

Sistemazione della semina fino alla germinazione

Dove mettere la semina?
- Contrariamente ad alcune idee errate, le semine non hanno bisogno di luce, anzi a priori riescono meglio in posti poco illuminati.
- In inverno, si può mettere la semina vicino ad un riscaldamento o vicino ad un radiatore, non direttamente sopra, ma ponendo una tavola di legno tra il recipiente ed il radiatore. Nei negozi di giardinaggio ci si può anche procurare una mini serra che riscalda, è un utensile molto pratico. Altrimenti esistono anche delle resistenze che riscaldano tipo terrarium o acquario da mettere per esempio in un vaso riempito di terra sotto il recipiente da semina.
- In estate, se la temperatura media corrisponde a quella indicata sopra, si possono fare le semine all' esterno, ma occorre assolutamente evitare che il sole raggiunga direttamente le semine, per non rischiare che queste si brucino a causa di una temperatura eccessiva.
- È bene anche sapere che mettere i recipienti di semina sopra il frigorifero è ancora meglio che metterli sulla parte superiore e posteriore del radiatore perchè c'è un'emanazione di calore costante.

Tempi di germinazione

Occorre assolutamente rendersi conto che il tempo di germinazione dipende soprattutto dall'umidità acquisita e dalla temperatura media che deve essere abbastanza alta. La pazienza è una delle basi del successo e si può compromettere una semina a causa di soventi manipolazioni o spostando di luogo o aprendo per osservare se i semi germinano.
E per questo che una copertura trasparente è meglio, ma è preferibile mettere le semine in un posto scuro fino al momento della germinazione.
In condizioni ideali di temperatura e d'umidità, il tempo di germinazione è tra alcuni giorni fino a tre settimane, ma per alcune specie il tempo è più lungo (es: albero del viaggiatore, palma bottiglia).

Durante il periodo di germogliazione e l'inizio della crescita

È pericoloso intervenire quando appaiono le prime piantine , perché l'apertura del seminato o il suo spostamento possono compromettere la crescita degli altri semi in corso di germinazione. È dunque consigliabile attendere ancora alcuni giorni fino a che la grande maggioranza dei semi sia cresciuta.
In casi eccezionali, ad esempio se si nota un inizio di putrefazione (ghisa di semina)è necessario allora intervenire per salvare ciò che può essere ancora salvato. Non è consigliabile intervenire finché le piante non abbiano sviluppato almeno due piccole foglioline, quelle vere,(quelle che vengono dopo i cotiledoni, cioè la prima o le prime due foglioline). È dunque preferibile attendere che le piante siano sufficientemente robuste per essere manipolate prima di procedere al primo trapianto. È per questo che occorre pensare bene a distribuire i semi al momento della semina in modo da ritardare il più possibile il momento del trapianto.
Alcune semine possono così restare sul posto durante numerosi mesi, addirittura degli anni (per esempio cactus o pachypodiums).
L’operazione di trapianto è giustificato soltanto se le piante crescono rapidamente o se si intralciano tra loro, o ancora se la germinazione avviene in modo casuale, ci sono troppi semi seminati su poco posto (dunque la semina è più riuscita del previsto...)
Qui sotto trovate esempi di semina "pronti da trapiantare", in vari recipienti.

A: Adenium // B: Pachypodium lamerei // C: Pachypodium baronii // D: Agave

Preparazione del trapianto

Quando è venuto il momento di trapiantare le piantine, è importante prevedere il fabbisogno di volume necessario per ogni piantina, affinché non sia trapiantata in un recipiente né troppo piccolo né troppo grande (vaso o sacchetto).Se il vaso è troppo piccolo si dovrà ricominciare da capo dopo poco tempo e se è troppo grande c'è uno spreco di spazio.
È necessario anche prima del trapianto abituare gradualmente le piantine al loro nuovo ambiente ( alcuni giorni o settimane)mettendole più verso la luce e lasciandole per alcuni giorni nelle condizioni illuminazione-temperatura nelle quali saranno più tardi trapiantate.
Il trapianto è un momento abbastanza delicato perché le piantine subiscono uno stress più o meno importante ed è necessario evitare di stressarle inutilmente. Il sistema radicale deve essere il meno possibile perturbato e toccato.
Prima di far uscire le piantine dal loro substrato occorre aver bene preparato i vasi nei quali saranno messe.
Una tecnica interessante di trapianto consiste nel:
- Contare il numero di piantine da trapiantare e di conseguenza preparare e riempire i vasi con il substrato adatto alla specie scelta. In generale si presta molto bene un miscuglio in parti uguali in volume di terra da giardino e di terriccio neutro per trapianto "per piante verdi" che solitamente è possibile reperire in tutti i negozi di giardinaggio. Attenzione! Il terriccio meno caro spesso non vale molto, dunque è preferibile sceglierlo di buona qualità. Per il substrato ideale si può far riferimento alla scheda individuale di ciascuna specie presente su questo sito e prepararselo da solo.
- Innaffiare un pò il substrato di ogni vaso e fare un buco abbastanza profondo con una penna o una bacchetta di legno, ecc., nel quale sarà piazzata la parte radicale della piccola piantina. È meglio non innaffiare troppo il vaso in modo da conservare un pò il substrato secco intorno al buco per riempirlo ulteriormente quando si trapianterà.
- Avere a propria disposizione un utensile per un’innaffiatura adeguata, che permetta di controllare il flusso e la pressione dell'acqua. Per questo non c'è bisogno di investire in attrezzi costosi, una bottiglia di plastica semplice sarà più che sufficiente. Svitare il tappo e fare molti piccoli fori. È un metodo semplice, pratico e a buon mercato: permette, grazie alla pressione esercitata dalla mano che tiene la bottiglia a testa in giù, di controllare sia la direzione del getto d'acqua sia la quantità versata.
- Una volta pronti sia i vasi di trapianto che l'utensile d'innaffiamento, si può allora procedere al trapianto vero e proprio.

il trapianto o il travaso

Occorre fare quest'operazione con delicatezza in modo da evitare il più possibile di rompere le radici, "afferrando" il gambo, insomma evitare martorizzare la piantina al momento della manipolazione.
1/ Prima di tutto separare le piantine fra loro, dunque:
- Se il substrato è secco e si sgretola facilmente, si può fare quest'operazione a secco, sollevando da sotto il substrato con un oggetto piatto come un coltello da burro. Separare allora delicatamente le piantine tra loro tenendole, secondo la loro dimensione, tra due dita o con una pinzetta se le piante sono piccole, o ancora semplicemente sollevandole sulla lama se sono troppo piccole e mettendole per un momento coricate.
- Se il substrato è compatto e le piantine rischiano di rompersi al momento della manipolazione, è preferibile allora bagnare completamente il substrato e separarle con un getto d'acqua, naturalmente con molta delicatezza, levando in questa maniera le piantine dalla terra.
Prima di separare tutte le piantine metterle coricate per qualche istante.
2/ Trapiantarle una per una nei buchi individuali fatti sulla superficie dei vasi a loro destinati:
Per far questo tenere la piantina tra le dita di una mano nella posizione verticale sopra il buco in maniera che la parte radicale sia sotto la superficie e versare la terra nel buco da riempire con il getto d'acqua praticato con la bottiglia "innaffiatoio" o qualsiasi altro utensile per l’innaffiatura. Terminata l’annaffiatura tenere per un momento la piantina dando tempo all'acqua di scendere nella terra affinché la piantina possa tenersi in piedi.
3/ Una volta terminato il lavoro, mettere i vasi in un posto molto luminoso, possibilmente il posto dove le piantine passeranno i prossimi mesi. Se il posto è scelto in pieno sole evitare durante alcuni giorni l'esposizione diretta, dunque prevedere un pezzo di cartone o qualsiasi altro schermo in modo da fare ombra e ritirare questo schermo gradualmente i giorni seguenti.

Dopo il trapianto

Durante i giorni che seguono il trapianto, è bene dare una "spintarella" alle piantine in "convalescenza" spruzzandole ogni giorno un po', cosa che le aiuta a non seccarsi troppo, fino a quando il loro sistema radicale sia abbastanza forte da tirare l’acqua dal suolo autonomamente.
Non spruzzare troppo spesso, semplicemente evitate che il substrato sia secco fino al momento della ripresa della crescita.

Cose da NON fare...

- Nel trapianto non è assolutamente necessario mettere concimi nell'acqua d'innaffiamento, il rischio di bruciare il sistema radicale è alto.
- L'acqua d'innaffiamento non deve essere né troppo fredda, né troppo calda, ma a temperatura dell’ambiente del substrato.
- Evitare di comprimere la terra con le dita se le piantine sono piccole.

Semina di semi molto piccoli o minuscoli

Si metteranno in questa categoria i semi difficili o impossibili da tenere individualmente tra due dita, come i semi di cactus, di Kalenchoes, di alcune Crassulaceae ad esempio.
Le tappe :
I semi non si metteranno a mollo prima della semina.
Una volta effettuato il riempimento del recipiente , ci si aggiungerà uno strato di sabbia grezza o di ghiaia fine sul quale si distribuiranno i semi in modo più omogeneo possibile.
Per distribuire i semi sul substrato utilizzare un utensile come un piccolo cucchiaio, un pezzo di carta a forma di cono aperto o una scatola di fiammiferi socchiusa.
Gettare i semi "a pioggia" sulla superficie picchiettando leggermente sull'utensile che contiene i semi.
I semi devono cadere per la maggior parte negli interstizi della ghiaia o della sabbia grossa.
Comprimere leggermente la superficie con un oggetto piatto e secco al quale i semi non devono attaccarsi, altrimenti evitate di premere.
Una volta seminati i semi, l'umidificazione per capillarità del substrato, sarà fatta immergendo il recipiente in una bacinella piena d'acqua facendo attenzione affinché il livello d'acqua non passi il livello del substrato.
Lasciare a mollo per alcuni minuti fino a quando i semi assorbano l'umidità.
Togliere il recipiente dalla bacinella lasciandolo scolare bene prima di coprirlo e metterlo in un posto caldo ed al riparo del sole.
Per il seguito, vedere le tappe normali già illustrate per gli altri tipi di semi.

 

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